domenica 3 agosto 2014

Non un minuto di più nell'ignoranza: lo dobbiamo ai nostri morti di stanotte

Fabrizio Bortolin, Giannino Breda, Maurizio Lot, Luciano Stella: i vostri nomi si aggiungono all'elenco infinito dei morti per distruzione ambientale. Ogni giorno miriadi di "fatalità" che non sono affatto tali. Sono invece conseguenze. Conseguenze di politiche suicide, volte solo ad accumulare denaro nelle mani di pochi. 
Queste sono state le politiche dei nostri governi - e continuano ad esserlo, purtroppo. E così, anche a Refrontolo, stanotte, le conseguenze sono arrivate

Il disastro è montato "all'improvviso", intorno a mezzanotte: la pioggia che batteva, in poche decine di minuti ha invaso ogni canale e ingrossato tanto il Lierza, che la sua esondazione ha trasformato le strade stesse in fiumi, E' così che tutto è rimasto travolto, al Molinetto della Croda, dall'alta ondata di fango che ha spazzato via stand, auto, perfino un container - e molte decine di persone, sorprese da questa furia, che hanno cercato di salvarsi aggrappandosi agli alberi; ma i morti sono già 4, i feriti 6, di cui 2 gravi; e a molti è stato impedito di fuggire in auto - fortunatamente - perché più a valle sarebbero stati inevitabilmente travolti. Nel suo piccolo, "una specie di Vajont".. ma come il Vajoint, non è stata un fatalità: solo una conseguenza. Questa estate autunnale, con i suoi disastri, ci sia da monito: bisogna muoversi subito.
E per farlo bisogna uscire dall'ignoranza. Bisogna sapere: sapere cosa sta succedendo, cosa non si sta facendo, cosa si deve fare.



Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.
La nostra terra vale più del denaro.
(…) Fin che il sole splenderà e l’acqua scorrerà, darà vita a uomini e animali. 
Non si può vendere la vita degli uomini e degli animali;
è stato il Grande Spirito a porre qui la terra
e non possiamo venderla perché non ci appartiene.
Possiamo contare il nostro denaro
e bruciarlo nel tempo in cui un bisonte piega la testa,
ma soltanto il Grande Spirito sa contare i granelli di sabbia
e i fili d’erba della nostra terra.

Questo rispose, ai lunghi coltelli, un noto capo indiano; ma né allora né mai la logica del denaro volle ascoltare. Ora dobbiamo farlo, e subito.
Nel video allegato trovate la chiamata delle donne per il clima, che vi invitiamo a diffondere. 
Non sono solo parole: sono informazioni, cose precise da sapere, obiettivi precisi da darsi, cose concrete da fare. 
E' un programma che ciascuno e ciascuna di noi dovrebbe conoscere e far conoscere, e a cui tutti e tutte dovremmo partecipare.